Le riforme di Gustavo Adolfo

Gustavo Adolfo, che ricordiamo esser stato re di Svezia dal 1611 al 1632, ebbe un ruolo di primaria importanza sotto l’aspetto dell’innovazione militare. Riformò l’organizzazione logistica, sottoponendola al controllo diretto della Corona ed eliminando le torme di civili che avevano l’abitudine di seguire gli eserciti; creò poi il sistema della gerarchia dei gradi che assicurava la trasmissione del comando; richiese un addestramento costante dei suoi uomini, imponendo una disciplina decisamente innovativa per l’epoca in cui venne introdotta, il Seicento.
Il re svedese rinnovò profondamente anche la tattica, utilizzando in modo coordinato sul campo le tre armi a disposizione – fanteria, artiglieria e cavalleria – grazie alla disciplina e alla gerarchia dei gradi. Si preoccupò inoltre di introdurre anche alcune novità fondamentali dal punto di vista tecnico: un nuovo tipo di moschetto, dotato di accensione a pietra focaia, capace di sparare tre colpi al minuto, e la baionetta da innestare sulla canna del fucile. Quest’ultima fece di ogni moschettiere un soldato armato anche di una specie di picca, tanto che questa venne messa da parte in diverse occasioni. Il fucile con la baionetta divenne in seguito l’arma tipica del fante sino alla prima guerra mondiale. Gustavo Adolfo introdusse anche un’artiglieria campale così che leggera da permettere che un cannone potesse esser spostato dagli stessi artiglieri e avesse una cadenza di fuoco paragonabile a quella dei moschetti. L’artiglieria venne integrata del tutto nell’esercito e gli artiglieri, che in passato erano spesso dei civili, quindi ancora meno disciplinati dei soldati, vennero sostituiti dai militari.

Dopo la morte di Gustavo Adolfo, avvenuta nel 1631, però, l’esercito svedese perdette parte delle sue caratteristiche (in particolare, il numero dei mercenari aumentò considerevolmente), mostrando quanto le innovazioni introdotte dal re fossero in anticipo sui tempi, quindi ancora non comprese nel pieno della loro genialità. Tuttavia, la strada era stata indicata e nel corso del Settecento gli Stati europei cominciarono ad imitare il modello svedese. Si distinsero soprattutto la Francia e il piccolo Regno di Prussia. In particolare fu costituito un corpo di ufficiali di professione – che permise il controllo della macchina militare – e venne creata una burocrazia civile con il compito di gestire i problemi logistici.

Il controllo dello Stato si fece più attento sia sulla quantità che sulla qualità della spesa. Ispezioni regolari vennero compiute presso i reparti e presso i magazzini; vennero create accademie militari, l’addestramento fu permanente e la disciplina rigorosa.

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